Ancora non sono riuscito a spiegarmi come sia possibile che nell’era dell’iperinformazione, dei social network e delle applicazioni per smartphone, alcuni imprenditori ancora trattino con sufficienza i propri clienti.
A dire il vero la customer satisfaction ( la soddisfazione del cliente) è una teoria che da anni ormai è tra le più influenti nel marketing, ma con l’avvento della rete si è ampliata, portando il concetto di soddisfazione del cliente quasi a viaggiare in parallelo con la partecipazione dello stesso.
Ma non voglio andare fuori tema o fare il professore, voglio esporvi i fatti, così che possiate farvi un’idea di quanto accaduto e dire la vostra sul mio pensiero.
Avevamo prenotate per le 21 un tavolo per 16 persone, bambini compresi.
La Pizzeria – Focacceria si chiama Nessie a Vittoria Apuana, vicino Forte dei Marmi.
Una volta arrivati, il nostro tavolo prenotato per le 21.00 si è liberato alle 22,30 e la cena è iniziata alle 23 e 15.
Quando normalmente, come chiunque avrebbe fatto, ci siamo lamentati della situazione “assurda” ci è stato risposto che la colpa era delle persone arrivate prima di noi, che avendo anche loro prenotato, si sono però presentate con molto ritardo, e come se non bastasse, al momento di pagare, ci siamo ritrovati anche 1 Euro di coperto in più.
Ora, tralasciando la disavventura, quello che fa rabbia e fa riflettere è: ma i gestori non lo sanno che uno poi non ci torna più in quel locale?
Ma i gestori non lo sanno che grazie ai social network e siti aggregatori tutti i miei conoscenti e quelli dei miei amici, conosceranno il trattamento che ci hanno riservato? Che siamo stati trattati in questo modo? Che non c’è stata nessuna sensibilità per il fatto che con noi c’erano dei bambini che hanno mangiato tardissimo?
E che sopratutto essendo miei amici, parenti ecc.. c’è una buona possibilità che frequentino gli stessi posti? Con conseguente passaparola negativo?
Possibile che non ci arrivino? Possibile che non siano in grado di capire che trattare come si deve le persone è la chiave di volta per un feedback positivo che si riflette poi negli affari?
Possibile che non capiscano che in un’epoca come la nostra, basta un telefono per dire al mondo in tempo reale quanto un posto ne valga la pena o meno.
Insomma, se un terremoto viene annunciato prima su Facebook che dagli organi di stampa classici, quanto ci mette un ristorante in questa era ad essere annoverato tra i peggiori?
2 comments
Il solito esagerato per una oretta di ritardo………………………
Secondo me invece il CON ha detto bene.. ha solo esposto – con la dovizia e la perizia che gli si addice e riconosce – dei fatti successi… che letti così sembrano anche più lievi…!
Invece dal mio punto di vista l’incontro con NESSIE va (ri)vissuto per essere veramente compreso e ricordato….
In ordine sparso:
– (appena arrivi) cameriere nel marasma organizzativo che zigzaggano tra SUV sfreccianti e sprezzanti della zona per portarti i crostoni…..
– (appena ti sei seduto) bambini che zigzaggano tra un gioco e l’altro ma che poi sfrecciano verso gli unici due a pagamento, la giostra e la pesca dei cigni….
– (mentre mangi) richieste continue di piatti mancanti, il disorientamento sensoriale di cambiare 3 tavoli e vicini di posto, l’effetto lisergico delle pietanze che arrivano come zucche all’ora di cenerentola…
Ma in questa esperienza da LOCHNESS ci sono state anche alcune cose positive…
Ancora in ordine sparso:
– la favola di DEBORAH (o como’azz se chiamava), la bonaccia di SESTA Godano (o Gòdano..), l’avvenente avventrice del the Beach che con le sue performance e foto da fb ha riscaldato tutto l’ambiente…
– i vantaggi pratici della tecnologia, perchè senza iPhone, iPad, Nintendo DS o altro, quella decina di cuccioli si sarebbero trasformati in FOSSA rabbiosi del Madagascar…
– la compagnia dei compagni di tavolo.. e soprattutto quella dei vicini di tavolo, “compagni d’avventura”, con cui si è solidarizzato per tutto il tempo e con cui rimarremo inevitabilmente legati da questa simpatica USER EXPERIENCE per tutta la vita….
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EGO’ SI MEGLI’E’ TOTO’