Quando apriamo dei cassetti e troviamo quei vecchi album di famiglia, facciamo quasi tutti la stessa espressione e tra il sorpreso e il malinconico, proviamo ad estrarre i ricordi evocati da quelle immagini.
Con l’avvento dei social network, e in particolar modo Facebook, tutti gli utenti iscritti sono in possesso di una memoria digitale senza precedenti, fatta di pensieri, foto, musica, e chi più ne ha, più ne metta. La nuova visualizzazione formato “diario“, sembra essere proprio adatta ad assolvere a questo compito. Benché non particolarmente gradevole e abbastanza confusionaria, permette di andare facilmente a ritroso nel tempo, permettendo di visualizzare i nostri contenuti di mesi o anni prima.
Fra 30 anni, figli e nipoti, potranno ripercorrere le tappe delle vite dei propri genitori che per anni hanno condiviso sul social network emozioni e stati d’animo, attraverso i loro post su Facebook. Un gigantesco archivio di memorie, migliore di qualsiasi diario tradizionale, superiore a qualsiasi album fotografico.
Un nuovo punto di vista sul social network, più vicino a quel “Yearbook” al quale si è ispirato Mark Zuckerberg per progettare la sua creatura. Quello che viene spontaneo chiedersi è se sia giusto che i nostri ricordi “mnemonici” vengano, se non proprio sostituiti, puntigliosamente integrati da quelli digitali, compensando il meccanismo di oblio che la nostra mente opera sui ricordi sgradevoli. E per di più, tutto ciò sarà sempre alla mercè dei nostri contatti.
A conti fatti, credo che questo aggiornamento di Facebook indichi sempre di più il suo legame col social marketing , a scapito dell’usabilità per gli utenti vecchi e nuovi. A quanto pare, dal 30 marzo questo aggiornamento sarà attivo per tutti i profili registrati.
Secondo voi potrà influire in qualche modo sul flusso degli utenti? Oppure potrà dirottare i nuovi user verso altre piattaforme? Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza.