Noi bravi curiosi e studiosi stiamo ancora cercando di star dietro al web 2.0, con le sue applicazioni e le sue meraviglie, che già arriva, come un fulmine a ciel sereno, il web 3.0.
Il web 3.0, che già è stato battezzato “il web semantico” è una applicazione grazie alla quale sarà possibile una vera e propria evoluzione della rete, fino a renderla una fonte sicura e (quasi) inesauribile di notizie esatte.
Tutto dipenderà dalla diversa gestione dei contenuti presenti sul web rispetto ad oggi, contenuti che saranno legati tra loro e riconoscibili non solo attraverso le parole chiave, ma anche e soprattutto attraverso reti di relazioni e connessioni logiche molto più elaborate del semplice link ipertestuale: tutto sarà connesso, pagine html, immagini, file distinti, in una fitta ragnatela che si estende virtualmente su tutto il mondo. I requisiti?
Affinchè il web semantico possa funzionare al suo meglio, c’è bisogno che le informazioni inserite sul web siano note, condivise e stabili nel tempo, ecco perché oggi sono presi come punto di riferimento e fonte di siti come Wikipedia o Wikidizionario, le cui informazioni sono per lo più verificate e ritenute valide dall’utente comune.
Ma questo a quanto pare sarà anche il parametro attraverso cui le informazioni resteranno o meno sul web; in pratica tutte le notizie inserite non verificabili o non veritiere verranno via via soppiantate da quelle esatte e confermate, in una sorta di selezione naturale della rete.
E’ davvero un passo avanti, di cui forse è ancora troppo presto capire a pieno i vantaggi.
Anche in questo campo comunque non mancano i pionieri, che hanno sperimentato per la nostra gioia alcuni dei programmi che già utilizzano questo tipo di “mentalità” virtuale.
Uno dei programmi provati per il pubblico diletto è SearchMonkey, della famiglia di Yahoo! che, già oggi pare dia dei risultati eccellenti accompagnando i risultati delle ricerche tradizionali con informazioni aggiuntive, estrapolate direttamente dal contenuto delle pagine analizzate.
Ma la novità entusiasmante è che con il web 3.0, i nuovi motori di ricerca saranno in grado di rispondere anche a domande composte, in base alla conoscenza (la quantità di informazioni) accumulata con il tempo.
Esatto, proprio come un megacervello assimilabile a quello umano, in un clima di cultura diffusa e gratuita, oltre che verificata.
Non c’è che dire, parliamo proprio di fantascienza che diventa realtà, una condizione che a ben guardare potrebbe fare anche una certa impressione. La macchina che diventa intelligente, e grazie alle sue potenzialità, si trasforma in una intelligenza comune superpotente e supercolta, molto di più di tanti singoli cervelli umani.
Come dire, noi abbiamo inventato i computer, la concezione del web, e tutto il resto …
… e tutto il resto ci sta bellamente superando, proprio come quei film in cui sono le macchine a schiavizzare l’uomo.
Vabbè, bando alle visioni catastrofiche del futuro, senz’altro questo è un grande passo avanti per il web e per i suoi fruitori, verso un futuro fatto di libera circolazione di libere e corrette informazioni.