La moda dei flashmob impazza da una manciata di anni. Si tratta di eventi organizzati e gestiti unicamente attraverso i social network che raccolgono grandi numeri di partecipanti. Questi si riversano in strada, solitamente in luoghi pubblici più o  meno famosi ma di grande visibilità, danno sfogo alla loro creatività organizzata e, nel giro di pochi minuti spariscono dalla circolazione con la stessa facilità con cui si sono riuniti.

I flashmob, nella loro concezione originaria non erano legati, per definizione, a brand o cause particolari ma erano riconosciute come forme di espressione creativa estemporanea fine a sè stesso, per il puro divertimento di chi partecipa e per la meraviglia di chi si trova ad assistere.

Oggi però i flashmob sono diventati oggetto di desiderio del marketing e vengono utilizzati nelle maniere più disparate come sorta di pubblicità-evento, che permette di lasciare un ricordo più legato all’ “io c’ero” che al “io ho visto”.

Quindi negli ultimi due anni, alle coreografie al ritmo del tormentone musicale di turno nelle grandi stazioni ferroviarie, e ai freeze out nei rossi supermercati (i due flashmob più classici) si sono aggiunti vari tipi di minieventi per la promozione o il sostegno degli eventi più disparati.

Alcuni esempi?

In Italia per l’apertura del nuovo parco giochi tematico vicino Roma, si sono radunati 300 ragazzi a formare, con t-shirt colorate, l’arcobaleno simbolo del parco, in due location differenti, Piazza Navona e alla Scalinata Ara Coeli presso il Campidoglio.

A Chicago, in occasione di una puntata celebrativa dello show condotto da Oprah Winfrey, durante una canzone cantata dai Black Eyed Peas, la conduttrice incredula si è vista protagonista di una coreografia estemporanea a ritmo di musica proprio sotto i suoi occhi, di ben 21mila fan.

A livello internazionale invece un ottimo esempio della potenza della comunicazione via flashmob per cause sociali è l’evento in preparazione di One Bilion Rising, una manifestazione che vedrà in contemporanea flashmob in tutto il mondo, per sensibilizzare l’opinione pubblica e ogni singolo utente sui numeri terribilmente alti delle violenze gratuite perpetrate negli ultimi anni ai danni delle donne.

Non c’è dunque limite alla fantasia di un ufficio di marketing degno di questo nome, per poter creare un flashmob d’impatto per una particolare occasione aziendale. Il budget dipende moltissimo dall’idea da realizzare ovviamente ma, in quanto tale, un flashmob può essere completamente adattato o concepito in base ai fondi ed ai mezzi che l’azienda ha, a priori, a disposizione.