Google meglio della Rai, è questa la notizia che da qualche giorno si sta diffondendo a macchia d’olio in rete, ripresa da blog e siti d’informazione.
“Google è ormai il secondo operatore di pubblicità in Italia. Ha superato la Rai ed è alle spalle solo di Publitalia (Mediaset)”. Le parole sono del Consigliere della Rai in quota Pdl Antonio Pilati, già noto per aver ispirato la legge Gasparri e per i suoi incarichi di Commissario Antitrust e Agcom. Non il primo arrivato dunque…
Google meglio della Rai quindi, eppure non tutti sembrano essere d’accordo!
Secondo alcuni esperti di Milano Finanza i bilanci di Google non sarebbero stati letti correttamente e, a un’attenta analisi, rivelerebbero nell’anno 2011 incassi pubblicitari intorno ai 500/600 milioni, una cifra ancora lontana da quella della Rai. Sempre secondo Milano Finanza le dichiarazioni di Pilati sarebbero state dettate da ragioni politiche, legate alla prossima asta per le frequenze digitali e alla possibile intrusione nel mercato italiano di un nuovo competitor internazionale (si parla di Discovery Channel).
Chi ha ragione fra Pilati e gli esperti di Milano Finanza? Dare una risposta non è cosa semplice, siamo infatti di fronte a una guerra di cifre in cui è difficile destreggiarsi.
Tuttavia c’è un dato indiscutibile che è forse ancor più interessante dello stabilire chi abbia ragione o torto: Mediaset e la Rai sono in calo (rispettivamente -3,3% e -6,6% nel 2011 e nel primo semestre 2012 i numeri sono ancor meno incoraggianti), mentre Google è in forte crescita e pare che stia pianificando di superare Mediaset entro il 2015.
Questo testimonia che Google sarà presto (e in molti casi lo è già) un mezzo pubblicitario a cui non si potrà più rinunciare e se un giorno ricomparirà in rete la notizia “Google meglio della Rai” stavolta non ci sarà da stupirsi.
Se questa è la tendenza sarà una conseguenza inevitabile.