L’attesa è finita fra poco avrà inizio il campionato di serie A e le promozioni televisive fioccano.
Per chi non vuole perdersi neanche un minuto della prossima stagione calcistica non c’è che l’imbarazzo della scelta viste le diverse proposte messe a disposizione dalle emittenti televisive.
Anche le società si sono mosse in tempo aprendo la campagna di abbonamenti per il nuovo anno con offerte speciali per gli affezionati tifosi.
Nonostante la crisi economica che ci sta colpendo e il precariato galoppante sono sempre in aumento le richieste di attivazioni di abbonamenti a pagamento, segno della grande passione che gli italiani dimostrano per questo sport, un po’ come gli spaghetti, non ne puoi veramente fare a meno.
Per questo motivo stona davvero tanto l’annunciato sciopero dei calciatori che minacciano di fermare tutta la macchina del calcio per non pagare il contributo di solidarietà.
Una mancanza di rispetto per chi non ha un lavoro o deve mantenere una famiglia con uno stipendio ridicolo, oppure una giusta reazione da parte di chi si sente il capo espiatorio di una crisi che non accenna a rallentare?
Che i ricchi vogliono diventare sempre più ricchi e i poveri non vorrebbero continuare ad essere poveri è abbastanza evidente.
Sta di fatto che se si arriva a scioperare prendendo milioni di euro l’anno forse è bene fermarsi un po’ di più e riflettere seriamente sulla gravità della situazione.