Col passare dei mesi, Google + sta cercando di ritagliarsi uno spazio sempre maggiore nel novero dei social network mondiali, con qualche difficoltà a quanto pare.
I “Temi Caldi” sono contenuti condivisi dagli utenti che hanno ricevuto un certo numero di “+1”, e più il tema è caldo, più è rilevante ai fini della visualizzazione. Da qualche giorno Google + ha integrato una funzionalità, che permette, tramite una slide-bar, di regolare la frequenza delle visualizzazione dei temi caldi sulla propria bacheca. La funzione è molto simile all’omologa di Facebook che però permette di gestire la frequenza degli aggiornamenti per ogni singolo contatto.
“Google + non è indispensabile (…), Google sarebbe dovuto diventare social molto tempo prima.”
Queste erano le parole lapidarie di Erick Schmidt, ex amministratore delegato di Google. Il fatto stesso di copiare qui e lì le proprie funzionalità, rendono questo social network troppo simile a quelli già esistenti per spingere gli utenti a preferirlo a questi ultimi. Poi, se è vero che la pubblicità è l’anima del commercio, il bacino di utenza è senza dubbio l’anima della pubblicità, e purtroppo in base ad uno studio di comScore Inc., pubblicato anche dal Wall Street Journal, i 90 milioni di iscritti ci passerebbero circa 3 minuti a testa al mese, contro le quasi 8 ore degli utenti di Facebook! 90 milioni di iscritti che in pratica non usano Google +. Tenendo conto che il tempo trascorso indicato è una media, vuol dire che quasi 80 milioni di utenti iscritti vi accedono a stento, o addirittura per sbaglio.
Se Google riuscisse ad applicare la tecnologia di visualizzazione contestuale degli Ads, alla visualizzazione dei contenuti condivisi di Google +, questa rappresenterebbe di per se una forte novità.
E il tema “Google +” diventa sempre più caldo.