La rete globale ha portato, un grande cambiamento, quello dell’affermazione della comunicazione orizzontale,  secondo cui l’informazione  diventa “peer to peer”, permettendo a tutti di poter condividere informazioni, idee e opinioni in tempo reale.

Questo ha modificato l’infotainment e ha cambiato anche i canali attraverso i quali la stessa televisione comunica con il suo pubblico, una televisione sempre più “partecipativa” o “bidirezionale” se più vi garba.

Social TV

Un esempio del fatto che la televisione deve ormai inchinarsi davanti alla forza del web è il programma “Servizio Pubblico” di Michele Santoro.

Il nuovo format è multipiattaforma, televisione, radio, web streaming anche per gli smartphone, sondaggi real time usando Facebook, dove gli spettatori possono esprimere la propria opinione in pochi istanti senza smettere di guardare la trasmissione, e persino intervenire in trasmissione tramite i messaggi postati o fornendo spunti di discussione di pubblico interesse.

I sondaggi in particolare sono realistici, perché coloro che esprimono le proprie opinioni hanno nomi cognomi e soprattutto facce, che è la cosa che differenzia maggiormente questo format da quelli televisivi classici.

Dopo aver atteso un tempo praticamente geologico, anche mamma Rai si è finalmente decisa ad avvalersi dei social media per interagire con il proprio pubblico, avvicinando quella fascia di giovani che ormai è completamente disinteressata alla tv tradizionale , in particolare è degna di nota una pagina su Facebook, “SanremoSocial”, che permetterà ai giovani artisti italiani di partecipare alle selezioni di Sanremo giovani compilando una scheda e caricando il video della propria esecuzione del brano che si vuole presentare al concorso.

La pagina ha già oltre 77mila iscritti!

Per quelli che vivono il web come il pane quotidiano, questo ritardo nell’adeguarsi ai nuovi standard di comunicazione, è un errore imperdonabile, specialmente per un’azienda come la Rai che è il capostipite dei media tradizionali moderni.

E viene spontaneo chiedere, ma allora dei milioni di contatti giornalieri degli utenti verso i social media non si è accorto nessuno a viale Mazzini?

E Alessandro Sportelli  con il suo Fbstrategy (strategie legate al più grande social network: Facebook) cosa ci sta a fare? Non credo per chiacchierare su quanto sia bello o meno Facebook.

Evidentemente i social media rappresentano una risorsa illimitata per ogni tipo di attività, che passi direttamente per il web o meno poco importa.

La cosa fondamentale è imparare ad usare il mezzo, se si vuole sfruttarlo al 100%.