Che si faccia sul web o in televisione o sulla carta stampata, fare pubblicità non è una cosa semplice né scontata, e lo abbiamo visto più volte in queste pagine. Il livello comunicativo, la capacità di attirare il cliente, di incuriosirlo e il tempismo, sono fattori basilari per una buona campagna pubblicitaria.
E a proposito di tempismo, mi sono imbattuto poco fa in questa immagine che lascia poco spazio all’ opinione, perché dire che si tratti di un errore grossolano è un eufemismo. Il grafico del quotidiano si sarà certamente accorto della pubblicità a tutta pagina sulla sinistra, e una tempestiva chiamata all’editore o al direttore, avrebbe evitato che si uscisse in stampa con questo colossale svarione.
I novelli sposi che si sono imbattuti in quella pagina avranno commentato: “Col cavolo che ci andiamo!”. E per educazione, non posso scrivere quello che avrà detto il titolare dell’azienda pubblicizzata quando ha visto il giornale. Qualcuno dei lettori avrà certamente riso, qualcun’ altro avrà pensato che si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto, ma una cosa è certa: sia l’azienda che il giornale hanno subìto un forte danno di immagine a causa di questo errore.
Il giornale è fatto sì da chi riporta e confeziona le notizie, ma dovrebbe essere coordinato in tutte le fasi di creazione delle pagine e sospendere quanto meno la campagna pubblicitaria di quel cliente.
La pubblicità non è una scienza esatta, questo è vero, ma com’è consuetudine fare, quando non c’è una regola prevale il buon senso.
O almeno dovrebbe.