L’economia italiana versa in brutte acque, così la Fiat ha pensato bene di far tuffare la nuova Fiat 500 direttamente nel mare di Sorrento per poi farla emergere oltreoceano accolta dalla Statua della Libertà. È questa l’idea alla base del nuovo spot Fiat 500 Immigrants per lanciare l’auto italiana nel mercato automobilistico americano che, stando alle ricerche di settore, non conosce la nostra stessa crisi.
Lo spot è molto ben riuscito e l’impatto emozionale è forte anche perché, allo sguardo dei più attenti, spicca il parallelismo tra il viaggio in mare della Fiat 500 Immigrants e le traversate oceaniche di milioni di immigrati italiani in America tra ‘800 e ‘900. Sorvoliamo sul fatto che ultimamente la fuga di italiani all’estero è stata inarrestabile, ma per motivi che esulano dall’auto…
Ecco lo spot:
Tornando allo spot della Fiat 500 Immigrants, possiamo dire che è un connubio riuscitissimo tra tradizione e innovazione. Quando le auto sono in Italia, girano sulle strade strette della costiera amalfitana, incrociando lo sguardo sbigottito di sposi novelli che escono dalla chiesa, di un signore con la coppola, dei ciclisti con la maglia tricolore, di pescatori alle prese con reti e pattini sulla spiaggia.
Che dire, mancano solo pizza, spaghetti e mandolino e il quadro dell’italianità sarebbe stato perfetto. Poi d’improvviso le auto Fiat 500 si tuffano in un mare cristallino per riemergere oltreoceano. Degno della spettacolarità che si addice all’America e in particolare a New York, le Fiat 500 Immigrants fanno il loro ingresso trionfante nella grande mela sfrecciando per le strade larghe, davanti agli occhi divertiti di gente di tutte le razze e gli stili. Insomma: gli italiani sono dipinti con la pacata classicità della tradizione, gli americani invece con l’eclettismo proprio di un Paese multietnico e abituato all’eccentricità.
La versione pop dance di “Torna a Surriento” che fa da sottofondo allo spot si sposa bene con i colori vivaci delle auto, e con questo tocco di stile lo spot della Fiat 500 Immigrants si aggiudica un gran bell’apprezzamento.
Altro che valigie di cartone e pianti disperati, i nuovi migranti italiani sono allegri e colorati, a soffrire sarà solo chi resta a lottare per vincere la crisi, magari a spasso con la cara vecchia Panda.