Il web spopola, grazie ai social network ma non solo, di espressioni e vignette che nel giro di pochissimo tempo sono diventate un tormentone. Si tratta di frasi, per lo più citazioni, e di fotografie accompagnate da espressioni, che fanno il giro della rete in pochissimo tempo e raccolgono spesso molto più consenso di notizie reali o realmente interessanti dal punto di vista della pura informazione.
Si chiamano Meme, termine entrato anche tra le pagine di Wikipedia, e altro non sono che file ripetuti talmente tante volte e ovunque da diventare un simbolo virale e immediatamente riconoscibili dall’utente medio. Dati i precedenti non è azzardato pensare che questo tipo di contenuti virali possano giovare anche alle aziende se utilizzati e diffusi con una certa strategia e con competenza.
Nella maggior parte dei casi, almeno agli inizi fino a poco tempo fa infatti, i Meme erano del tutto casuali, e non erano legati ad alcun brand o profilo specifico.
Ultimamente però facebook e compagnia bella si sono popolati da tormentoni dedicati a personalità note del jet set (Justin Bieber è stato la vittima sacrificale di tantissimi meme, per esempio), o anche della politica (per enumerare i meme di Berlusconi servirebbe un post apposito…). Dunque potrebbe essere possibile adottare un meme o crearlo ad hoc per la propria azienda e cercare di diffonderlo attraverso il proprio blog (se lo si possiede) o con l’aiuto dei social network. A questo proposito pensiamo a facebook se il file è prettamente multimediale, ma non tralasciamo la viralità che consente Twitter, se il nostro meme è testuale e può essere contenuto nei fantomatici 160 caratteri.
Riportiamo, per chi volesse cimentarsi, tutto quello che non può mancare affinchè un post diventi un Meme.
– Fotografia di sfondo con pochi elementi, meglio se uno o due (preferibilmente persone o oggetti molto noti) su sfondo scuro.
– Frase d’impatto, anche riciclata da film o serie televisive. Con pochi caratteri e facilmente memorizzabile.
– Ironia a tutti i costi. Evitare riferimenti pesanti o negativi. Più il meme è allegro (o completamente non sense) più è scientificamente provato che diventi virale.
– Soggetto facilmente interpretabile. I meme che hanno più successo sono quelli in cui gli utenti riescono ad immedesimarsi.
Un consiglio: Non perdete tempo a trovare il meme perfetto.
Non sempre è chiara la ragione per cui un prodotto testuale, grafico o multimediale diventi un meme. A volte tutto dipende da un colpo di fortuna.