Sarò breve ma incisivo, non me ne vogliate. Se ne parla da un po’ di tempo. Qualcuno aveva già manifestato le proprie preoccupazioni a riguardo, ma la conferma è arrivata in questi giorni: circa la metà del materiale pedopornografico rinvenuto sul web proviene dalle condivisioni di foto di minori sui social network. È il risultato emerso da una ricerca della Australia’s new Children’s eSafety.

Senza dubbio mamme e papà hanno tutte le migliori intenzioni del mondo, vogliono condividere la loro gioia nel veder crescere i frutti del proprio amore, ma, diciamolo, si sta un po’ esagerando nella quantità. Le bacheche di Facebook e di Instagram sono sempre più sommerse da foto di bambini nelle loro prime volte, in vacanza, a scuola, nello sport, e, volendo mettere da parte l’aspetto noia, tutto ciò è diventato anche pericoloso.

Bisogna avere la consapevolezza quando si decide di usare un social network delle sue implicazioni, del fatto che postando, ad esempio, una foto su Facebook ne perdiamo la proprietà, e che sarebbe opportuno comunque fare attenzione alle impostazioni sulla privacy, in particolare riguardo alla visibilità ed alla condivisione.

Lo so, purtroppo così non si elimina il reato, ma di certo si fa quello di cui abbiamo bisogno: un passo indietro, si rende meno facile a chi ha cattive intenzioni reperire il materiale e scambiarlo. Spero converrai con me quando dico che, da questo punto di vista, il progresso tecnologico ha apportato un danno piuttosto che una miglioria, e che dovremmo fare tutti uno sforzo per riuscire a proteggere i nostri bambini, che hanno bisogno, ora più che mai, della responsabilità degli adulti.

Quindi, senza voler giudicare nessuno, anche se sfrutti Facebook per sentirti un ragazzino nello spirito, cerca almeno di usare il cervello della tua età! Senza rancore, c’è qualcuno davvero ingenuo che ha bisogno di noi… 😉