Le Olimpiadi di Londra 2012 sono alle porte, gli atleti sono lì pronti a scattare, gareggiare, dar spettacolo e vincere, e ancora si rincorrono i divieti su cosa sia lecito o meno mangiare mentre si assiste ai giochi olimpici.
Se siete tra coloro che vogliono essere a Londra per l’occasione sappiate che, chiedendo hamburger e patatine fritte, potreste trovarvi tra due fuochi: da una parte i ristoratori a cui McDonald’s ha imposto di non vendere le chips perché solo quelle a marchio McD sono le più “in” e autorizzate; dall’altra i membri dell’Academy of Medical Royal Colleges che hanno proposto il divieto di pubblicizzare Coca-Cola e McDonald’s durante le Olimpiadi 2012, perché il cibo spazzatura fa male ed è un cattivo esempio per i bambini. Pensate, tutto questo nel regno del fish and chips!
Ma andiamo con ordine. McDonald’s è un colosso del junk food, e sebbene sia noto anche agli abitanti degli angoli più sperduti del pianeta, ha investito ben 10 milioni di sterline per farsi pubblicità durante le Olimpiadi 2012 a Londra. Non contento, il Sig. Happy Meal ha imposto ai poveri ristoratori che hanno la sfortuna di trovarsi nell’area circostante quella dei giochi olimpici, il divieto di vendere le patatine fritte, a meno che queste non siano di contorno al pesce: per la serie, salviamo le apparenze e anche il fish and chips, il piatto più famoso d’Inghilterra. Un’azione di marketing a dir poco invadente, ma senz’altro ben riuscita.
A questa vicenda, si contrappone la proposta di divieto alla pubblicità di McDonald’s e Coca-Cola da parte dei 25 membri dell’Assemblea di Londra: per la serie, salviamo i bambini dal cibo spazzatura, diciamo basta ad hamburger, bollicine, zuccheri e grassi. Sì, ok, ma perché farlo adesso, quando le strategie pubblicitarie sono già bell’e fatte, e quando già il suddetto divieto di McDonald’s è stato imposto?
Ci pare chiaro che il veto dell’Assemblea di Londra sia una provocazione, ma la prossima volta sarebbe meglio pensarci bene prima di tappezzare la città di pubblicità dei prodotti che s’intende vietare, e magari ricordarsi che lo sport è da sempre sinonimo di salute e benessere: sì a orange and tomatoes juice, no al fish and chips and Coca-Cola… Anche se, magari, light potrebbe forse andare bene.