L’Unità gli ha dedicato un articolo dal titolo “Le balle di Grillo: l’Aids non esiste”, il Giornale, invece, rispolvera una vecchia foto in cui il comico genovese fa il saluto fascista. E Beppe Grillo se la prende così male da citare Orwell e i famosi “due minuti d’odio” per gridare in ogni dove i suoi sospetti di agguato nei suoi riguardi. Come negli anni di piombo.

Non è il caso di darsi una calmata? Che si discuta è un bene per la democrazia, se no che democrazia è, ma insomma, urlare all’agguato criminale beh, forse è un pochino troppo. Certo, Beppe Grillo ha ragione, le diffamazioni vanno condannate e punite; ma da uno che sul web ha dato dello zombi a Bersani, e ha chiamato “morti viventi” i politici del gruppo dell’Italia dei valori, ci aspetteremo almeno della comprensione, se non un bell’esame di coscienza.

Senti Beppe Grillo, forse dovresti ascoltare un buon consiglio: prima di sbraitare, perché non impari a incassare i colpi bassi e a rispondere con i toni dovuti? Tanti ce l’avranno con te, ma da qui a essere il bersaglio di nuovi terroristi beh, è un tantino esagerato. O no?