Qualche giorno fa, sul web impazzavano le critiche a un più che discutibile annuncio di lavoro diffuso dal noto portale Subito.it, che pubblicizzava l’offerta di un’azienda di Pesaro.

La parte dell’annuncio di lavoro che ha destato scalpore è questa:“Azienda seria e referenziata cerca uomini decisi, di poche parole e prestanza fisica. Possibilmente ex culturisti o ex galeotti, per recupero crediti in tutta Italia. Molto apprezzate origini meridionali, calabresi o siciliane.”

Converrete che un simile testo, non solo è sorprendente, ma va chiaramente contro ogni buona regola di rispetto, specie se il mezzo con cui si diffonde un annuncio è il web. Nonostante internet e i social network abbiamo già da tempo rivoluzionato le regole del linguaggio e l’etichetta della comunicazione, purtroppo c’è ancora chi crede di poter scrivere impunemente qualsiasi cosa, tanto poi, male che vada, si può sempre cancellare.

Peccato che non sia esattamente così. Il suddetto annuncio è stato ripreso da numerose testate per denunciare apertamente le derive razziali e i pregiudizi verso i cittadini del sud Italia, pregiudizi che nel 2012 sono ancora duri a morire.

La parte esilarante della vicenda, però è un’altra: quando l’annuncio di lavoro è stato oscurato, il titolare dell’azienda pesarese ha reagito con sorpresa. Secondo lui il suo annuncio era un concentrato di sintetica efficienza e originalità espressiva.

Beh, diciamo che con questo annuncio di lavoro, il titolare dell’azienda pesarese ha violato le regole non scritte del buonsenso, ma di certo è riuscito nel suo intento: colpire l’attenzione e far parlare di sé e della sua azienda. E a questo punto una domanda è d’obbligo: quando arriveranno più possibilità di lavoro per i cittadini onesti, meridionali e non?