Non sono una donna, sono un uomo che ama profondamente le donne in ogni loro aspetto, ne apprezza la femminilità e la forza d’animo, anche in questioni in cui, noi maschietti, spesso non abbiamo lo stesso loro coraggio.

E sono al corrente dei dibattiti sulla donna oggetto, sulla dignità sprecata e sui milioni di esempi mediatici in cui la donna, nonostante la par condicio sessista, resta relegata alla figura di bella (anche se spesso poco naturale) ma silenziosa.

Ultimamente però pare che le voci di donne stizzite e coerenti non bastino a placare l’ondata di idee (possiamo dire un tantino maschiliste?) che vengono proposte in pubblicità. Un modo di fare comunicazione che sembra pensato da uomini per uomini, anche quando, palesemente, il prodotto promosso con l’uomo ha poco o niente a che vedere. Insomma, si tende a utilizzare il corpo femminile per scopi che questo non si sarebbe mai sognato di avere.

Qualche esempio? Non è difficile da riportare, basta guardarsi in giro per le strade o sui giornali. Il primo su cui vi porto l’attenzione è uno spot che pubblicizza dei pannelli fotovoltaici. Essenzialismo al massimo: sul cartellone c’è un pannello solare, una bella donna e un paio di scritte, il tutto professionalmente su sfondo nero.

Niente da obbiettare, se non fosse che la donna è accovacciata, più o meno nuda, sul pannello (con funzionalità comunicativa pari a zero), e che lo slogan reciti; “Montami, a costo zero.”E non mi dilungo oltre, osservate.

Vi porto però un altro esempio altrettanto pittoresco, dato che si parla di una compagnia di navigazione che in ben due pubblicità diverse indugia sul doppio senso di “Poppe” (che dovrebbero essere delle navi, anche se la foto propone un allegro passeggio di belle figliole), e immagini ambigue per rappresentare il Vesuvio e l’Etna. “Abbiamo le Poppe più famose d’Italia”, recita il primo slogan.

“Vesuvio ed Etna mai stati così vicini”, echeggia il secondo giusto sotto ad un ammirevole paio di seni.

Addirittura una nota marca di latticini, prodotto palesemente destinato ad un pubblico di acquirenti femminili, propone un paio di spot di dubbio gusto e che, ma forse ormai sono io il limitato, probabilmente dimenticano alla grande il motivo per cui sono stati creati: indurre a comprare la mozzarella.

D’accordo, sarò purista io, ma “Le cose belle dell’estate”, con un bikini in bella mostra, proprio non è uno slogan che mi invita a comperare della mozzarella al supermercato. Tanto meno “Fantastica all’etto” mi convince, tralasciando il fatto che per capire il (doppio) senso dello spot ci sono stato un paio di minuti buoni.

Alla faccia del fondamento del marketing, per cui il messaggio perfetto arriva chiaro, forte e il più immediato possibile al destinatario.

Vogliamo chiudere in bellezza? Ebbene, un brand di occhiali da vista pone in primo piano una dolce fanciulla con uno slogan che è tutto un programma: “Fidati: te la do gratis.” A specificare il fatto che non sia un tre per due da parte di un servizio di Escort, ci pensa una righetta in fondo al cartellone.


Eh, già … a chi ha voluto far finta di non intendere, è la montatura degli occhiali ciò che andrebbe gratis.