Tutti sappiamo che la pubblicità è l’anima del commercio, e più alta è la competizione pubblicitaria maggiore è il risalto che si dà a un prodotto o a un servizio. Capita a volte, però, che per essere competitive alcune pubblicità siano anche un po’ sleali.

Mi riferisco al caso di Alitalia e Ferrovie dello Stato, due compagnie di trasporto nazionali al centro di un discusso caso di competizione pubblicitaria.

Lungo la tratta ferroviaria Roma-Milano, la più trafficata d’Italia, avvenenti hostess dell’Alitalia distribuivano volantini pubblicitari sottolineando quanto fosse conveniente in termini di tempo viaggiare in aereo anzichè in treno, sebbene la spesa sia identica.
I vertici delle Ferrovie dello Stato non hanno gradito una competizione pubblicitaria così sfacciata, anzi l’hanno definita sleale.

A me sembra invece che un episodio come questo aguzzi l’ingegno della concorrenza, che forse sarà motivata a creare pubblicità più creative e irresistibili.

Sembra infatti che, una simile tipologia di competizione pubblicitaria largamente diffusa all’estero con risultati eccellenti, cominci timidamente a prendere piede anche qui in Italia.

Restiamo a vedere cosa succederà: la competizione pubblicitaria, sleale ma creativa, in fondo è appena cominciata.