Twitter e Facebook ancora una volta dimostrano il loro potere nell’equilibrare i due pesi della bilancia mediatica: il caso in questione riguarda il fuorionda di Favia, consigliere comunale grillino, trasmesso giovedì 6 settembre da Piazza pulita su La7.

Detto in sintesi, Favia in trasmissione ha tessuto lodi al Movimento 5 stelle difendendolo dalle accuse degli altri ospiti; tutt’altro ha invece detto al giornalista della trasmissione quando prendendo un caffè in un bar, credendo di non essere registrato, in un fuorionda Favia ha rivelato una realtà ben diversa: altro che movimento, Grillo e Casaleggio hanno creato una casta a 5 stelle. Si esalta la democrazia ma vige un regime nelle mani di Casaleggio che impone qualsiasi cosa.

In rete si è subito scatenato un acceso dibattito, una bufera che sta investendo i grillini, e lo stesso Beppe Grillo che non si è ancora espresso. Sui social network i sostenitori di quel che resta del Movimento 5 stelle condannano il “novello scillipoti” invitandolo ad andare via, sostengono una bonifica interna al movimento, tutti gli altri non cercavano pretesto migliore per esternare il proprio disaccordo con Grillo e grillini, per ribadire l’ipocrisia di una democrazia solo di facciata, e tra ilarità, rabbia e canzonatura migliaia di tweet e post pongono agli onori della cronaca il tradimento di Favia.

E ora che si è scoperto il fuorionda Favia che fa? Beh, cerca il modo per defilarsi elegantemente delegando la sua conferma o le dimissioni alla volontà del popolo. E chissà che lo scenario non sia simile a quello della Francia della bastiglia: ”La testa, vogliamo la tua testa!”. Twitter e Facebook saranno di certo testimoni dell’evento.