Da quando internet ha cominciato a muovere i primi passi, gli utenti hanno dovuto fare i conti col fenomeno dello Spam, ovvero l’invio ripetuto di messaggi pubblicitari indesiderati da parte di una qualsiasi sorgente.
Per proteggersi da questo fastidioso cruccio, nel 1997 il team del motore di ricerca AltaVista, ha messo a punto un sistema che impedisse ai software di inserire automaticamente messaggi o di aggiungere url ai risultati del motore di ricerca. Nacque cosi il sistema Captcha (acronimo di “Test di Turing pubblico completamente automatizzato per distinguere computer da umani”).
L’idea di quanto siano fastidiosi da riempire o a volte davvero difficili da decifrare ve la sarete fatta da soli in questi anni, in giro per il web. Quante volte vi è capitato di dovervi registrare ad un forum per leggere delle informazioni che vi servivano oppure di dover scaricare un contenuto e vi siete ritrovati di fronte al più indecifrabile dei captcha? Buona parte degli utenti, piuttosto che litigare con l’odioso modulo, si è messo a cercare altrove, facendo si che il sito abbandonato perdesse numerosi utenti e di conseguenza numerose conversioni.
Nel caso di siti e-commerce la cosa è grave, perché utenti non convertiti significano perdita diretta di denaro, quindi in questo caso è sconsigliato usare il captcha per proteggersi dagli spammers. Per non parlare della navigazione tramite smartphone che in buona parte dei casi non vede nemmeno il captcha. Purtroppo questo è il metodo che assicura oltre il 95% in meno di spam sul proprio sito. Quindi, cosa si può fare?
Una soluzione consigliata, potrebbe essere quella di utilizzare i fogli di stile per rendere il captcha trasparente, impostando un campo vuoto come risultato esatto.
Una soluzione semplice che ingannerebbe gli spammer senza compromettere le conversioni.