In questi giorni è stato pubblicato un libro, edito da Rizzoli, intitolato “La grande G : come Google domina il mondo e perché dovremmo preoccuparci”.
Trattare un argomento così complesso richiederebbe come minimo un intero blog. Quello che invece viene più spontaneo chiedersi è quanto fosse necessario scrivere un libro per trattare il tema del pericolo dell’influenza di Google nella nostra società.
Internet ai suoi primordi era come qualsiasi mondo ai suoi albori, un caos. Google, quindici anni or sono, si prese il compito di indicizzare tutti i contenuti presenti sul web per renderli accessibili tramite un modulo di ricerca ed ora è il sito web più visitato al mondo. Le nostre abitudini si sono modificate ed adattate a quella che è la nuova tecnologia. Tendiamo a fare sempre minor leva sulla memoria per ricordare le cose, appellandoci a Google, mentre il nostro livello culturale è notevolmente aumentato grazie all’immensa quantità di informazioni presenti sulla rete su qualsiasi argomento, resa fruibile grazie al motore di ricerca e al suo metodo di indicizzazione. Il mondo del lavoro ha beneficiato di numerose innovazioni e di visto nascere nuove figure professionali legate al mondo dell’ IT, e il mondo del web marketing gira soprattutto intorno a Google. E l’elenco sarebbe lungo.
Il problema dell’influenza che Google ha nel nostro quotidiano è legato all’uso che se ne fa. Così è stato per la televisione, per i videogames, per il telefono cellulare e per Internet.
Ogni innovazione è sempre stata oggetto di commenti e di critiche. Ci sarebbe da preoccuparsi nel caso in cui Google decidesse quale tipo di informazioni rendere disponibili e quali no, sulla base di interessi aziendali mettendosi sullo stesso piano delle nostre televisioni nazionali.
Ma questa è un’altra (preoccupante) storia.