Non importa che tu sia uno che poco a che fare ha con la tecnologia e con il Web, esistono comunque delle parole che entrano, volendo o nolenti, nel tuo bagaglio culturale in maniera prepotente. Magari lette su un articolo in internet, magari volate via tra le chiacchiere dei colleghi, o ancora nel testo di qualche guru del “fare impresa”.

Una di queste parole è SEO, che più che una parola è una sigla (no, puoi anche arrenderti, un significato non ce l’ha neanche in inglese!).

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization (ecco l’inglese, quanto ti mancava?) e sta per “ottimizzazione per i motori di ricerca”. Dunque è una tecnica per gestire la visibilità di tutto il materiale creato per internet.

Non ci sono molti ragionamenti filosofici da fare al riguardo in verità: avete presente una pasticceria appena aperta? A parte chi ci passa davanti mentre i dolci vengono sfornati, se la pasticceria non fa girare il suo nome sulla bocca dei golosi che contano, la probabilità di distinguersi dalla concorrenza resta molto bassa e localizzata.
E soprattutto la pasticceria in queste condizioni rischia di chiudere prima che qualcuno possa effettivamente provare la squisitezza delle sue creazioni.

In parole povere, terra terra, è proprio una cosa del genere che succede con i siti caricati in rete.
Per quanto interessanti, innovativi, competitivi siano i loro argomenti ed i loro contenuti, senza un lavoro preventivo e costante di ottimizzazione, i motori di ricerca non riescono ad intercettarli, e chi cerca i servizi o i prodotti proposti dal sito, per quanto ottimi, per quanto convenienti, non ci aiuteranno a fare conoscere la nostra realtà al mondo degli internauti.

C’è poco da scherzare e molto per darsi da fare.
Recenti studi dimostrano che internet , con google, yahoo, e msn live in primis, ha sostituito quasi completamente le varie guide cartacee. E’ diventato dunque una sorta di potentissimo ibrido tra l’elenco telefonico, le pagine gialle, e le varie guide tematiche.

Serve un orologiaio vicino casa? Che bisogno c’è di scendere e farsi una scarpinata nel quartiere quando Google in zero-virgola-tot secondi ti da pagine e pagine di tecnici del tempo, primi tra tutti quelli i cui riferimenti in rete rispettano le regole per l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Immaginiamoci quando la nostra ricerca si incentra su attività che difficilmente troviamo nel quartiere o ancora su prodotti e servizi che potrebbero arrivarci da altre province, altre regioni, altri Stati. Non basta “uscire nella ricerca”, perché se siamo a pagina 24 il nostro potenziale cliente è probabile che abbia trovato quello che cerca tra le prime due pagine. E addio.

In questo contesto, Google e compagni prendono imprescindibilmente il posto di “quelli che contano” e dettano legge.

Ecco perché un buon SEO è una risorsa migliore di tanto altro tipo di pubblicità, è una promozione ragionata, efficace, e porta risultati concreti e tracciabili che non necessitano di spese esagerate per essere raccolti.