Parlare di vendita online solo pochi anni fa sembrava quasi dire un’eresia. Oggi, se andiamo a valutare i dati, invece, ci si accorge subito che l’e-commerce oltre a funzionare è diventata anche una forma di vendita a dir poco vincente. Tutto questo è da attribuire al cambiamento da parte dei consumatori, che hanno mutato la loro mentalità, riuscendo a capire il senso dello scambio online in base alle proprie esigenze.

Nell’anno 2008 in Italia, l’economia era lontana anni luce rispetto alla tecnologia internet. Gli esperti associavano lo shopping al social commerce, dove si integravano l’esperienza dell’acquisto online e quello della condivisione di contenuti del brand che si va ad acquistare.

Nell’anno successivo si parlava di possibilità di crescita, malgrado la crisi, grazie appunto al commercio elettronico; mentre nel 2010 le statistiche mostravano i successi inanellati dalle e-commerce che ci avevano creduto e lavorato bene.

Da qui, poi, sono partiti a catena gli investimenti da parte di piccole e medie imprese nella costruzione di un negozio virtuale, che possa essere uno sbocco importante in chiave vendita. Per questo motivo, oggi, abbiamo deciso di analizzare le opportunità di business in questo mondo, creando un decalogo che evidenzi i motivi validi per investire nell’e-commerce.

1) Il primo motivo è sicuramente l’aumento di fatturato che una e-commerce può portare. In riferimento a nove mercati presi in considerazione, nell’ultimo anno, si è visto che il fatturato è cresciuto del 43%, con punte anche molto più alte in alcuni settori specifici.
2) Aprire un’e-commerce è sicuramente un passo economico, sia per i costi di gestione e sia per il cliente ultimo che effettuando un acquisto online trova velocità, comodità e migliore assistenza, anche post vendita. A questo, poi, vanno aggiunti i prezzi inferiori dei prodotti e la possibilità di poter leggere una serie di recensioni sul prodotto stesso.
3) Secondo uno studio, le PMI che sono online, mostrano una crescita maggiore rispetto a quelle che sono offline.
4) Essere online, secondo lo stesso studio preso in analisi precedentemente, mostra delle ricadute molto positivie anche sul marketing dell’azienda.
5) Si è notato che le piccole e medie imprese rappresentano il 99% di quelle che sono le aziende italiane e queste producono ben il 70% di fatturato. Di queste aziende, quelle che vengono denominate PMI online attive, cioè con uno sbocco sul web, sono quelle che negli ultimi tre anni in barba alla crisi hanno aumentato il loro fatturato e di conseguenza anche il numero di dipendenti.
6) Il consumatore italiano è predisposto all’acquisto online, e questo aumenta ulteriormente la competitività delle e-commerce.
7) Si è scoperto, poi, che le attività e-commerce hanno ricadute positive anche sulle vendite offline. Questo perchè avere una “vetrina” online rappresenta un vantaggio perchè il consumatore ha la possibilità di comparare i prezzi. Uno studio ha rivelato che otto italiani su dieci, spesso cerca solo il prodotto online per effettuare una comparazione di prezzo, o leggere delle recensioni; per poi recarsi di persona nel negozio e acquistarlo.
8 ) L’e-commerce è un’ottima pubblicità per il Made in Italy, visto che ha un ruolo importante sia per la comunicazione dell’azienda stessa che per il marketing. Avere una vetrina online è’ sicuramente sinonimo di trasparenza per l’azienda e quindi di sicurezza per il cliente ultimo.
9) Maggiore è la richiesta, migliore è l’offerta. Le scelte del consumatore determinano anche le strategie di vendita e di crescita dell’e-commerce. Tutto questo a vantaggio soprattutto dell’immagine del brand stesso.
10) L’e-commerce e la crescita dello stack. In tal senso vogliamo indicare l’insieme dei settori che possono essere toccati attraverso il commercio elettronico, e quindi che rientrano all’interno dell’attività stessa; che crescono in maniera esponenziale.